Opere Graffiti
Il "progetto Camuno": origini, riflessioni e motivazioni
Era il 1990 quando adottai una “tecnica personale” in un quadro: l’opera era intitolata “Oltre il nostro passato” e attraverso “graffiti” incisi nel prespan voleva significare il passaggio dall’adolescenza alla maturità e il carico di speranze, passioni e sogni che inevitabilmente perdiamo o dimentichiamo durante la nostra vita!
Tale tecnica incisoria che io ritenevo di catalogare come “mia intuizione artistica” successivamente l’adottai in molti miei lavori: fù solo nel 2003 che un episodio mi portò a rivedere radicalmente tale mia supponenza! Stavo incidendo su un cartoncino telato (opportunamente preparato) un sole: notai ch’esso assomigliava alla "rosa Camuna", il simbolo che la Regione Lombardia aveva adottato come proprio “logo” di riconoscimento nel mondo.
La contiguità del mio graffito con quel segno Camuno era un caso o istintivamente quel gesto era da ritenersi universale e quindi doveva essere da me considerato e studiato? Sentivo, mentre approfondivo la mia ricerca, che quella storia sconosciuta faceva parte di me…la respiravo!
Cominciai a capire che quel loro rituale, quei loro gesti incisori compiuti su rocce di arenaria levigate nel tempo dai ghiacciai, dal vento e dall’acqua rappresentavano un momento universale che apparteneva a tutti noi, all’umanità intera!
Ormai un “ transfert artistico/espressivo” s’era impadronito di me: quei graffiti Camuni che io ancora non avevo visto dal vivo, li sentivo “crescere dentro” ed erano pronti a esplodere!
Prima però dovevo trovare una risposta a quella riflessione che nell’Estate del 2003 mi trovai a fare, a proposito di “tecniche personali”…. Avevo compreso (anche a seguito di questa ricerca sul Popolo Camuno) che tale tecnica incisoria, loro l’avevano adottata ca. 10.000 anni fa: cambiavano solo gli strumenti e i supporti tecnologici…e i Camuni erano lì a dimostrarmelo!
Inoltre, avevo la sensazione( fondata) che anche l’approccio e alcuni concetti insiti in quella forma incisoria arcaico/artistica fossero universali, e quindi, appartenenti agli uomini senza limiti di tempo!
Perché i Camuni sparsero per la Val Camonica oltre 300.000 graffiti su più di 24.000 rocce facendo divenire quel luogo un autentico “ santuario naturale” identificato e conosciuto da molti Popoli di origine Indo-Europea, già migliaia di anni fa?
Forse la risposta prima di essere data andrebbe trovata tra le innumerevoli domande che l’uomo s’è posto sul perché della propria esistenza e sulla fine della stessa! L’uomo non ha mai accettato la morte e ha sempre tentatto di esorcizzarla: solo lasciando tracce di se e delle sue gesta, egli, non sarà dimenticato e rivivrà nel ricordo degli altri…
"Onore di pianti, Ettore avrai
Ove fia sacro sacro e lagrimato il sangue
Per la patria versato, e finchè il Sole
Risplenderà su le sciagure umane."
U.Foscolo da : "I Sepolcri"
L’universale umano intento di "immortalità", i Camuni l’espressero attraverso le loro rappresentazioni incisorie animate da "atti di fede".
Prima di tutto dovevo, a questo punto, stabilire il metodo da seguire….
Sulle rocce sapevo che molti simboli comparivano accanto ad altri che erano stati fatti in epoche diverse: potevo mettere simboli a volontà o mettere solo temi del periodo scelto: presi la decisione di “costuire” le mie opere dandogli un” impianto di scena organico” mutuando i temi rappresentati nelle "composizioni monumentali , non rinunciando a inserire altri simboli in considerazione della loro collocazione fatta in epoche diverse sulla stessa roccia: il tutto, completato da interventi che voglio definire con carattere di “licenza artistica”….
Rappresentazioni che si manifestano in fase evoluta per tutta l’Età del Bronzo (2300/1100 a.C.)che racchiudono in 3 categorie i simboli Camuni del:
1 - mondo irreale: motivi legati al culto, all’istinto, all’intelligenza e alla fede;
2 - mondo reale: figure di attività economiche, guerresche e religiose;
3 - mondo simbolico e dei sentimenti: culti del sopra-naturale, degli animali, della terra ( con le attività dell’uomo legate ai suoi atrezzi)…viene rappresentata una simbiosi spirituale e materiale!
Avevo deciso il metodo da seguire x svolgere il mio “Progetto Camuno”: finalmente ero pronto! Forte di sensazioni esplosive diedi inizio al mio Progetto e tra il 2003 e il 2005 lo portai a termine dispiegandolo su 21 opere.
Durante i lavori non sentii la necessità di andare a visionare i graffiti sul luogo (in Val Camonica), anche perché non volevo farmi influenzare dai Petroglifi originali: temevo di incorrere in lavori ben copiati e pieni di mie sovra-strutture mentali, mentre io volevo far emergere quei segni/simboli in modo istintivo e col criterio da me scelto.
Quando a fine Agosto 2006 mi sono recato a visitare il Parco di Naquane a Capo di Ponte in Val Camonica, camminando a piedi nudi su quelle rocce di arenaria, vedendo e toccando quei graffiti e vvertendone il significato racchiuso, ho capito che la ricerca era andata ben oltre il mio Progetto Camuno!
Ora sapevo che al pari dei Totem, delle Stele, degli Altari in pietra e delle rocce in arenaria che rappresentavano nel passato il punto di contatto col sopra-naturale, io avrei stabilito “idealmente” questo “contatto” nel presente con le mie opere/stele, non più conficcate nel terreno ma appese alle pareti: il significato artistico/simbolico di questa rappresentazione ora mi apparteneva!
Molto ho capito e ricevuto dallo studio di questo straordinario Popolo, unico e irraggiungibile nelle sue gesta incisorie, al punto che mi sono chiesto: non sarò diventato un po’ Camuno anch’io?
Note finali:
1 - Osservando le mie opere, decifrate i graffiti e la simbologia in esse contenute: toccatele! Avvertirete il pulsare immortale dell’azione/re-azione universale che i Camuni hanno innestato: è in questo modo che la loro “presenza assente” attraverso Voi rivivrà!
2 – Il Progetto Camuno è stato presentato nel Novembre 2006 c/o Palazzo Trivulzio a Melzo.